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sabato 2 marzo 2013

CHI HA FINITO DI UCCIDERE LA MUSICA DI QUALITA' IN ITALIA



Con questo articolo penso di parlare a nome di tutte le persone che vivono di rock, che ne fanno un’ideologia di vita. Forse ancor di più a nome delle band, che si fanno il culo ogni giorno, che danno tutto pur di suonare quello che amano e andar in giro a farlo sentire agli altri.

In Italia non funziona così, non è così semplice, non puoi suonare quello che ti piace, devi suonare QUELLO CHE PIACE AGLI ALTRI. Poi ci sono diverse varianti: o ci si vende il culo, costantemente monitorati dalle case discografiche, e si scrive robaccia per vivere, o si fanno altri lavori, si suona ciò che si ama e si suona all’estero, rinunciando a farsi una famiglia e ad una vita tranquilla. I punti di vista sono tanti. Quello che ci uccide è il cosiddetto fenomeno mediatico. Ciò che va di moda, ciò che fanno tutti, ciò che anche se è di merda o fatto male può avere il momento di successo a prescindere. Chi crea questo? Tante cose.

Io non critico a priori ciò che non mi piace, c’è il gesto artistico che va apprezzato purchè fatto bene. Basta pensare alla grande tradizione che aveva San Remo, la musica italiana ha avuto tanta gente incredibile, ma con il tempo siamo tornati indietro anziché andare avanti. Io penso che i reality abbiano contribuito molto a distruggere la musica in Italia. Se si fanno i reality si ha grande attenzione, e basta essere simpatici alla gente per avere voti da ragazzine senza cervello che passano le giornate davanti alla televisione. Ma c'è anche chi ha talento ed è costretto a buttarsi in queste realtà proprio perchè altrimenti non sarebbe mai notato. La qualità del musicista ha spesso poco valore, o comunque non è sempre la priorità. Addirittura agli artisti dei reality, molte volte, viene registrato l’album senza che neanche lo sappiano. È allucinante! Un album è lo sforzo di persone che mettono insieme le loro abilità e le loro personalità. Registrare un disco è un processo di stesura che prevede mesi di lavoro, di idee, di arricchimento, di studio sui suoni, e di tanto tanto altro. Gli “artisti” di questi programmi non sanno niente di tutto ciò. 

Ormai si creano dei prodotti da casa discografica solo sulla base dell’indice di gradimento delle ragazzine. Altro che musica!
Che ne sa la gente di persone che hanno scritto pagine e pagine di storia, conta solo la moda e il fenomeno mediatico, anzi il coglione che inventa il balletto di turno e fa miliardi a palate. Conta solo il denaro, che gira grazie all’attenzione delle persone, quindi potremmo anche dire che ciò succede perché anche il gusto delle persone è andato regredendo, non si calcola più chi ha davvero fatto qualcosa di grande, di unico e raro. Se già ci fosse almeno l’abilità tecnica, qualcosa in più si potrebbe apprezzare, ma il più delle volte non c’è neanche quella. In Italia, gli artisti che fanno soldi grazie ai reality sono quasi tutti senza talento.

Continueremo a vivere di ricordi,  ma dovremo salvare il salvabile, istruire le nuove generazioni, dove uno su sei ci ascolterà. Più si va avanti e più sarà un incubo, perché se non ci sarà un vero ricambio di artisti veri vivremo sempre più del nostro passato e ci allontaneremo dalla storia gloriosa della nostra musica, e chi verrà dopo riuscirà a capire sempre meno cosa si è perso.


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