I
Thrashers capitolini REAPTER saranno fuori l’11 Marzo con il loro album d’esordio
“M.I.N.D.”, acronimo di My Inner Natural
Demon. Si tratta di un concept sulla pazzia umana in tutte le sue forme, da
quelle più oniriche a quelle più quotidiane. La distribuzione sarà affidata ad Audioglobe per l’Italia, a Season of Mist e Plastic Head per l’Europa e a Century
Media per gli U.S.A. Promozione e ufficio stampa a cura di Nadir Promotion.
Solitamente
non tratto band thrash metal, il mio blog si occupa di band più sull’heavy
metal e musica più leggera, ma quello che propongono i Reapter è un thrash
molto in stile heavy, anche con sfumature diverse. La voce del frontman risulta
abbastanza pulita rispetto a quanto siamo abituati ad ascoltare in questi ambiti,
e questo è un punto di forza, visto che consente un tocco più accessibile agli
ascoltatori. Anche le distorsioni contribuiscono ad un effetto molto azzeccato,
visto che non sono troppo cupe. Altro elemento che ho avuto modo di apprezzare
è la stabilità della maggior parte dei brani, visto che non sono mai
esageratamente veloci, sono scanditi ed incisivi. Il risultato è convincente.
Spesso ricordano gli Slayer, ma in
versione più leggera, aspetto più apprezzabile per molti. Degne di nota anche
le ballad Pain e Sea Storm, che poi si trasforma in un pezzo bello spaccatimpani.
Possiamo
definire i Reapter come una band che sintetizza gli aspetti classici del thrash
metal e quelli più moderni, aggiungendo una buona dose di personalità e di
influssi diversi, il tutto in un mix più che orecchiabile. L’idea del concept
album si incarna molto nell’essenza dei brani, dove i temi interessantissimi
rispecchiano in pieno le canzoni. Consiglio i Reapter agli amanti del metallo
in tutte le sfumature, non solo ai thrashers, ma anche a chi ama i brani
energici e la chitarra metal in tutte le sue accezioni.
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