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giovedì 1 novembre 2012

STEEL PANTHER: RECENSIONE "BALLS OUT"


Il primo lavoro della band ha avuto un gran successo, ma è chiaro che sfondare è sicuramente più facile che ripetersi in maniera certa. Il loro primo album risulta travolgente e di grande impatto. Balls Out lo definirei un po’ più quieto dal punto di vista musicale.
I contenuti demenziali sono invece triplicati. Il pezzo su Tiger Woods è tra i più divertenti. L’album è degno di nota, i riff sono una garanzia di sicurezza, un vero e proprio marchio di fabbrica, oserei, come in Tomorrow Night. Per quanto riguarda le parti solistiche, invece, rimando al brano Supersonic Sex Machine. Le canzoni divertono, rilassano e sono adattissime per chi ama il genere. Da notare anche le ballad, in numero inferiore rispetto al precedente lavoro. Il cd è davvero uno spasso, richiama le band anni ottanta che amiamo, la stessa copertina è un chiaro riferimento all’album dei Bon Jovi Slippery When Wet. Il brano That’s are girls for è una perla rara, e il ritornello di Critter mi sembra di averlo già sentito chissà quante volte, ma ricrea perfettamente quel tipo di musicalità che non cambierei mai. Molto belle anche Let Me Come In e It Won’t Suck Itself, belle le linee melodiche e il resto, è un lavoro che piace davvero. L’unica cosa che proprio non mi va giù è il fatto che il chitarrista, dotato di tecnica incredibile e grande abilità, non lasci molto spazio a grandi parti solistiche che dilettino ed entusiasmino davvero il pubblico. Non perdetevi Balls Out!



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