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martedì 6 novembre 2012

S.R.L.: INTERVISTA ESCLUSIVA DOPO LA RELEASE DELL'ALBUM "DE HUMANA MAIESTATE"


-Ciao ragazzi, in molti vorremmo sapere qualcosa di più su di voi. Come nasce il vostro progetto?
Alcio – Il progetto nasce nel 1992, quindi tanto tempo fa, come modo per alcuni ragazzi di un paesino in prossimità di Terni per esternare la propria voglia di esprimersi. Nel corso degli anni, la band ha affinato il proprio modo di proporsi, ha evoluto la stessa musica, sono cambiati i membri originali ma la voglia di esprimere in musica il proprio io più profondo non è mai cambiata!
-Cosa vi ha spinto a cantare in italiano?
Alcio – Inizialmente è stata una scelta quasi obbligata dal fatto che il nostro primo cantante aveva una forte cultura cantautoriale, amante dei grandi gruppi rock progressive italiani anni 70 quali PFM e BMS. Con il tempo, quando anche la nostra musica ha iniziato a configurarsi secondo le attuali coordinate tipiche S.R.L., è diventata una scelta consapevole e, secondo me, uno dei punti di forza della nostra proposta.

-La vostra musica viene fuori da diverse influenze musicali, come siete riusciti a conciliarle tutte insieme?
Alcio – Beh..... penso che sia tutto dovuto alla condivisione del progetto S.R.L.: ognuno di noi sa che lo scopo finale di ogni singolo riff proposto in sala prove, sia quello di creare un brano che rispecchi quello che è il concetto di musica degli S.R.L. non del singolo che lo ha pensato. Alla fine è un processo più semplice di quanto si pensi, basta focalizzare l'attenzione su quello che è l'interesse comune e non quello del singolo.
Luca – Ognuno di noi ha il proprio bagaglio musicale alle spalle che contribuisce alla realizzazione di un pezzo nella sua fase di stesura. E' chiaro che, prima che si arrivi alla fine di questo processo, un pezzo debba essere vagliato più e più volte in fase di arrangiamento, in quanto deve soddisfarci a pieno. Fortunatamente le nostre “diversità” musicali non sono poi così accentuate, anzi, molto spesso il risultato finale è un'esatta convergenza delle nostre idee su ogni brano.

-Al giorno d’oggi il metal è visto ancora con pregiudizio da tanta gente. Come hanno reagito le persone al vostro stile musicale?
Alcio – I tempi sono cambiati dai nostri esordi: ora il metallaro è più “accettato” nella società rispetto a quando (per esempio) io ero un adolescente! Il nostro cruccio iniziale è stato più che altro quello di riuscire a far digerire al pubblico abitato al metal cantato in inglese, il fatto che utilizzassimo la lingua italiana.
Luca – Anche se ancora oggi da parte dei media c'è la brutta tendenza a parlare di metal solo quando ci sono di mezzo fatti di cronaca, viviamo in un'epoca in cui questo preconcetto del metallaro “assassino” e “assetato di sangue” è stato fortunatamente debellato. Rimane il problema di fondo che il metal non sia sicuramente un genere alla portata di tutti e questo deriva in primo luogo da una generale mancanza di cultura  musicale da parte di un pubblico medio, abituato a tutt'altro tipo di musica. In questo contesto, anche noi abbiamo contribuito a metterci del nostro, perchè siamo tra i pochi a suonare metal cantato in italiano in un mondo completamente anglofono. Non che la cosa ci dispiaccia, anzi, per noi è un punto di forza. E questa nostra caratteristica viene generalmente ben apprezzata per l'uso che facciamo dell'italiano nei nostri testi.

-Come viene fuori l’idea del concept album e in che modo l’avete sviluppata ?
Alcio – L'idea fu di Khaynn, il nostro cantante. Lui se ne è uscito fuori con l'idea, con il titolo del disco e con l'ossatura del disco diviso in atti. Sviluppare poi questa idea ci ha assorbito in maniera particolare, perché dovevamo anche tarare le dinamiche dei pezzi al mood dei testi, ma anche al posizionamento negli atti e nella disposizione che ritenevamo più adatta di ogni singolo brano all'interno della tracklist del disco. Ammetto che ci abbiamo dovuto ragionare parecchio, ma alla fine il risultato ci ha soddisfatti in pieno!

-A cosa è legato il titolo dell’album in latino?
Alcio – Il nostro mini del 2000 (“Requiescat in Pace”) fu il primo disco con un titolo latino, e sintetizzava quello che era l'argomento di cui si parlava in tutti i 5 pezzi che lo componevano: la morte vista sotto diversi aspetti. Quando andammo a decidere un titolo per l'album seguente, “In Memoria Temporis”, pensammo fosse divertente utilizzare sempre un titolo latino e magari di 3 parole (come i suoi due precedessori)... e così nacque questo nostro vezzo! Peraltro, da ferventi sostenitori dell'italico idioma per i nostri testi, ci sembrava in linea con la nostra filosofia utilizzare il latino, come a sancire il nostro legame con la nostra terra.

-Com’è stato condividere il palco con band come Entombed e Anathema?
Alcio – Dividere il palco con bands che hai sempre ascoltato da fan è sempre una bella emozione. Per me che sono un fan degli Entombed della primissima ora, posso dire che è stata davvero una bella esperienza. Pensa: mi sono anche fatto autografare il loro “Left Hand Path” che custodisco gelosamente in 33 giri prima stampa! Sembro un deficiente solo a parlarne, lo ammetto, ma per me è stato molto emozionante. Peraltro sono anche persone alla mano e disponibili alla chiacchiera. Dal vivo poi sono una bomba.
Luca – Quella con gli Entombed è stata una vera e propria avventura. Anzitutto, si trattava del primo live con la band, quindi ti lascio immaginare il mio stato d'animo. In secondo luogo, per tutti è stato come suonare in Svezia, perchè quella sera...si è messo a nevicare! Gli stessi Entombed ci sono pure rimasti male, perchè pensavano di venire nel paese del sole e del mare...e si sono ritrovati nelle stesse condizioni climatiche di casa loro!

-Come vi sentite al pensiero di essere alla realizzazione del vostro quinto lavoro?
Alcio – Personalmente mi sento vecchio! Ahahahahah! Scherzi a parte: è una gratificazione importante, soprattutto dopo tutto il tempo speso per arrivare a questo traguardo. È anche una fonte di energia, perché davvero abbiamo avuto tutta una serie di problemi, nel lungo periodo in cui abbiamo preparato il disco, che hanno rischiato di mettere in discussione tutto. Vederlo stampato, sentire che ha un buon suono e sapere che sta piacendo è una fonte di energia (rinnovabile) che non immagini!

-Com’è nata la collaborazione con la Revalve records?
Alcio – Ci è piaciuto il modo in cui si sono proposti. Un approccio pragmatico ed efficace, dettato soprattutto dal fatto che si capiva come credessero fermamente nel nostro prodotto. Avevamo ricevuto anche altre proposte interessanti, una peraltro a cui è stato difficile dire di no, ma ci siamo resi conto in Revalve avevamo capito lo spirito S.R.L. ed avevano capito quale fosse il modo giusto per promuovere il nostro lavoro.

-Parlando del lavoro di stesura dell’album, c’è qualche aneddoto interessante o divertente che potete raccontarci?
Alcio – Possiamo dirti che rispetto ai precedenti lavori, ci siamo ritrovati con 23 provini di brani più o meno completi su cui lavorare. Ne selezionammo 12, se non ricordo male, e poi iniziammo a lavorare su di quelli... e alla fine il disco è stato praticamente riscritto 3 volte, con brani arrangiati più volte per cercare di esaltare quelli che avevamo individuato fossero i punti di forza. È stato un lavoro che ci ha portato via tanto tempo, ma davvero volevamo fare del nostro meglio!

-Cosa ne pensate del panorama metal italiano? Quali band vi piacciono di più?
Alcio – Io ho una predilezione per i gruppi che osano: rispetto molto per le loro scelte musicali, ma anche e soprattutto come persone, gli Infernal Poetry, con i quali abbiamo diviso il palco moltissime volte. Sono dei ragazzi in gamba che hanno saputo osare e reinventare la loro proposta estrema inserendo delle parti davvero schizoidi. Anche se non sono più una realtà nazionale, ma hanno fatto il salto di qualità (quello vero) i Fleshgod Apocalypse, che suonano il death metal come piace a me. Si meritano davvero il successo che stanno avendo!
Luca – Subhuman, Zippo, Folkstone, Buffalo Grillz...in casa nostra abbiamo gruppi che non hanno assolutamente niente da invidiare a quelli stranieri. Basta vedere ciò che stanno facendo i Fleshgod Apocalypse in giro per il mondo, o gli Hour Of Penance...e potrei continuare. Col tempo le nostre band hanno fatto passi da gigante e si sono sapute imporre in un mercato che fino a qualche anno fa non guardava all'Italia nemmeno con il binocolo. Il difficile sta nel confermarsi, ma vista questa positiva evoluzione nel tempo, non si può non essere fiduciosi.

-Ho saputo che sabato 6 ottobre c’è stato il party per la release del vostro album, come è stato? Che sensazioni avete provato ad essere le star della festa?
Alcio – Beh, non credo proprio che possiamo definirci le star perché giocavamo in casa e c'erano moltissimi nostri amici. Il concerto è andato benone. Di gente ce ne era molta, tutti hanno pogato e si sono divertiti, i Kerosene special guest della serata hanno davvero suonato un bel concerto ed infiammato i presenti e ci ha fatto piacere vedere che ci fossero persone che si erano spostate di parecchi chilometri per venire a Terni a vederci. Sai, quando si presenta un disco nuovo si è sempre un po' sulle spine perché non si sa mai se può essere apprezzato... ma la reazione dei presenti è stata entusiasmante e ci ha caricato non poco! Davvero una bella serata!
Luca – Io ho provato la sensazione di aver perso almeno 2kg per quanto ho sudato, ahahahah! Dieta fulminea a parte, è stata una bellissima serata, dal soundcheck ai saluti finali alle 3:30 del mattino. Ci eravamo preparati a lungo per questo concerto, studiando un'apposita scaletta che ripercorresse tutti i brani del nuovo disco, più qualche chicca finale dal vecchio repertorio S.R.L.; la risposta della gente è stata grandiosa e la cosa ci ha davvero galvanizzato!

-Quali sono i vostri programmi per il futuro?
Alcio – Riuscire a suonare quante più date possibili per promuovere il disco, vedere se riusciamo a suonare anche all'estero, visto che negli anni di riscontri positivi da Germania, Polonia, Belgio e posti impensabili come l'Argentina, ne abbiamo avuti parecchi, e visto che il disco sarà distribuito anche in Nord America e Giappone (oltre che in tutta Europa). Preparare nuovi brani e fare un altro disco. Insomma... .le solite cose! Stiamo preparando qualcosina di interessante (speriamo) anche per festeggiare i 20 anni di attività della band. A breve avrete maggiori dettagli!

-Dove suonerete nei prossimi giorni?
Luca – Per ora abbiamo programmato delle serate a Roma, Arezzo e Salerno. Altre sono in via di conferma. Per rimanere costantemente aggiornati sui nostri spostamenti e su tutte le novità del gruppo, seguiteci sul nostro sito www.s-r-l.it  e sulle nostre pagine sui vari social network: www.facebook.com/srlmetalband www.twitter.com/SRLmetalband www.reverbnation.com/srl www.youtube.com/srlmetal
Ringraziamo vivamente gli S.R.L. per l’intervista e cogliamo l’occasione per far loro un grande in bocca al lupo per il nuovo album De Humana Maiestate!




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