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sabato 26 aprile 2014

BASTIAN PRESENTA "AMONG MY GIANTS": IL LAVORO DI UN ILLUSTRE COMPOSITORE



Oggi per voi “Among my Giants”, lavoro del chitarrista Sebastiano Conti, in arte Bastian.

Il disco che vi presento è il frutto del lavoro di un chitarrista solista con la collaborazione di altri artisti, tutti di livello altissimo: Michael Vescera (Yngwie Malmsteen, Animetal Usa, Obsession, Loudness), Mark Boals (Yngwie Malmsteen, Ring of Fire, Uli John Roth), Vinny Appice (Black Sabbath, Ronnie James Dio, Heaven and Hell), Thomas Lang (Stork, Paul Gilbert, Glenn Hughes, John Wetton), John Macaluso (Yngwie Malmsteen, Symphony X, James Labrie, Riot, TNT). Di particolare rilevanza è anche il fatto che l’assolo di “An Angel named Jason Becker” è stato scritto da Jason stesso e da Marty Friedman.



Il disco, dal tocco hard & heavy, riflette le numerose influenze solistiche dell’artista siciliano, tra cui ricordiamo Page, Blackmore e Zakk Wylde. I brani partono da una struttura in stile heavy metal classico, ma con spunti molto personali e ampiamente sviluppati. Non mancano canzoni dal tocco più soft o spesso più allegro e blueseggiante.
Nonostante il genere dalle sfumature molto standard, le influenze di Bastian trovano terreno fertile per esprimere la propria indole. Non sono esclusi, infatti, rimandi musicali agli anni settanta e al neoclassicismo. Sono di particolare rilevanza le canzoni che esprimono la fusione tra diversi stili circoscritti nel tempo, personalizzati da una gran capacità compositiva. Di particolare rilievo sono anche i momenti di esaltazione della voce in ambito virtuoso e soprattutto a livello di cori, dove l’impiego di più voci contemporaneamente conferisce un tocco decisivo alla musicalità dell’album.

Diversi momenti di tensione emotiva, possono, inoltre, manifestarsi spontaneamente nel disco. L’energia dei pezzi fuoriesce in maniera libera e pacata. Da notare anche la scelta di un sound incentrato maggiormente sui bassi, in contrasto con la scelta di cantanti dal timbro di voce piuttosto alto.

Le atmosfere create sono particolarmente evocative, ad esprimere stati d’animo diversi. La batteria ricopre un ruolo fondamentale, la musicalità della chitarra è accompagnata da scelte stilistiche perfette, decisive per i brani proposti. L’heavy metal scelto si conferma una scelta giusta e saggiamente sviluppata dagli ottimi spunti personali di Bastian.



Altro aspetto da sottolineare è senz’altro la copertina del disco, che sembra riflettere l’impotenza umana davanti al proprio destino. L’immagine del deserto è arricchita con delle crepe, quasi ad indicare l’instabilità e l’appassire della nostra civiltà. La testa non delineata in lontananza sembra aspettare ognuno di noi per assumere le sembianze di ciò che ci spaventa di più. L’orizzonte oscuro e tenebroso rappresenta il sopraggiungere del fato.

Complimenti a Bastian e al suo “Among my Giants”, un disco che consiglio vivamente a tutti, senza esclusioni. Buon ascolto! Rimanete sintonizzati su HAIR METAL AND HEAVY METAL BLOG.


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