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lunedì 1 ottobre 2012

IRON MAIDEN: UNA CARRIERA DA INTERPRETARE


Una lunga carriera comporta necessariamente una lunga analisi. I tantissimi lavori dei Maiden hanno portato a un successo incalcolabile e infinito, ma in tanti anni qualche piccolo o grande malcontento c’è stato. Ci sono diverse correnti di pensiero riguardo quali siano gli album migliori e fin dove effettivamente arrivi il periodo d’oro della band.
Per la maggior parte dei fan Seventh Son of a Seventh Son (il settimo album) rappresenta un punto d’arrivo in termini di lavori più validi e genuini. Altri apprezzano notevolmente i successi degli ultimi anni quali Fear of the Dark e Brave New World, ma in molti concordano che la band sia risultata un po’ troppo ripetitiva. C’è addirittura chi parla di soli cinque album di grande musica. Ad ogni modo, il loro album flop, The X Factor, ha venduto comunque due milioni di copie, questo per farvi capire quanto la gente fosse stufa di ascoltarli. Personalmente, credo che i Maiden siano un gruppo di cui ci si possa stufare, ma solo per un periodo di tempo. State certi che andrete a riprendere i loro capolavori, anche solo per suonarne qualche cover, se siete musicisti. L’idea di heavy metal alla Maiden è quella che incarna la figura del metallaro classico, quello a cui piace un po’ tutto, e a cui non manca di certo Powerslave nella propria discografia casalinga. Se questa storica band ancora entusiasma gente a dismisura, e se gli stadi continuano a riempirsi nonostante la crisi, vuol dire che forse non ci siamo ancora stufati degli Iron Maiden. Godeteveli finché continuano a sfornare album, perché poi li rimpiangerete.










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